Poco tempo fa è stata rilasciata LMDE (ne ho parlato qui e qui), e il sottoscritto non poteva lasciarsi scappare l’occasione di installarla sul notebook “da battaglia”!! Ora, dopo qualche giorno di utilizzo, voglio scrivere cosa penso di questo progetto..
Premetto che il sottoscritto proviene da Debian, ma poi negli anni la mancanza di tempo (e a volte di volontà, lo ammetto) ha causato il passaggio ad Ubuntu, decisamente adatta ad un ambiente desktop da usare tutti i giorni (opinione personale ovviamente).
Fatta questa premessa, è immediato capire perchè l’annuncio di LMDE mi colpì particolarmente: la possibilità di sfruttare i punti di forza di Debian, uniti al “rolling release” (e quindi ad una maggiore immediatezza degli aggiornamenti), e all’ambiente di Mint, erano una ghiottissima occasione. LMDE si presenta in un live DVD ed è una distro a 32 bit con Gnome e kernel 2.6.32-5-686 (e al momento non sono previsti ulteriori rilasci), una volta installata è totalmente identica alla Mint basata su Ubuntu. Il riconoscimento dell’hardware del mio notebook, seppur datato (si tratta di un Asus A6Ja), è stato ottimo, praticamente non ho dovuto toccare nulla; solo per abilitare l’accelerazione grafica ho dovuto installare i relativi moduli dei driver Ati open source (presenti comunque nei repository).
Sempre a proposito di hardware, devo dire che l’installer non è proprio immediato, nel senso che bisogna settare a mano il partizionamento del disco fisso, operazione che magari può “spaventare” un utente alle prime armi di Linux; inoltre al sottoscritto non è stata riconosciuta automaticamente la partizione di swap, problema risolto aggiungendo a mano la relativa linea al file [code]]czoxMDpcIi9ldGMvZnN0YWJcIjt7WyYqJl19[[/code] dopo l’installazione (non so però se questo problema sia stato dovuto ad un mio errore)..
Per quanto riguarda la dotazione software, LMDE presenta le stesse caratteristiche della Mint standard, quindi lettori audio/video preinstallati (con relativi codecs), openOffice, Gimp, Firefox, Thunderbird, e chi più ne ha più ne metta; non manca il Centro di Controllo tipico di Mint.
Subito dopo l’installazione, l’apposito Gestore degli aggiornamenti mi ha segnalato ben 380 pacchetti aggiornabili, l’intera operazione di aggiornamento ha portato via una mezz’ora scarsa.. Subito dopo l’aggiornamento, ho dovuto annotare un fastidioso problemino col mintMenu: semplicemente, le icone erano diventate piccolissime, tanto da sembrare inesistenti.. Poco male, è bastato ridimensionarle dall’apposito pannello delle impostazioni di mintMenu.. Per il resto, ho installato più o meno gli stessi software che uso su Ubuntu, da qui si capisce che la dotazione software di questa distro è veramente ampia..
E’ ora di tirare qualche conclusione.. Non so se gli sviluppatori abbiano iniziato questo progetto con intenzioni più o meno serie, ma a mio parere ci sono tutti gli ingredienti perchè LMDE diventi un must nell’ambiente Linux. L’usabilità, la stabilità, la velocità sono tutte di Debian, e la “fusione” con Mint (e quindi in qualche modo anche con l’ambiente proprio di Ubuntu) ha reso questo sistema estremamente più orientato all’utente medio, che non vuole/non può stare a smanettare molto per avere un sistema totalmente funzionale. La rolling release poi, elimina praticamente di fatto la necessità di “piallare” il sistema ad ogni nuovo rilascio (come avviene per Ubuntu/Mint), e quindi potenzialmente una volta installato il pc non dovrà mai esssere formattato (salvo casi eccezionali ovviamente).
Certo, c’è da dire che l’installazione resta comunque più “complessa” di quella di una Ubuntu, ma si tratta di difficoltà del tutto sormontabili, basta una velocissima ricerca in rete, inoltre ovviamente trattandosi della prima release (anche se è “rolling”, sul sito ufficiale sarà sempre presente un’immagine dalla quale partire) c’è qualche difettuccio di gioventù (tanto per dirne una, Firefox e Thunderbird sono inizialmente in inglese), ma nel complesso Linux Mint Debian Edition ha le potenzialità per rimescolare le carte nel mondo degli OS open source, potendosi porre come alternativa valida per chi vuole un sistema “didatticamente” più valido di Ubuntu, ma meno complesso di una Debian nuda e cruda..
Alla prossima..
Ciao ho provato questa mint debian virtualizzata dentro la mia lucid linx e mi ha fatto una buona impressione, apparte l’installazione manuale come ben hai spiegato tu. A me occupa appena avviato il sistema però virtuale senza programmmi aperti 109 Mb di ram. Che consumo ha la tua installazione reale? devo dire che il progetto mi interessa, non mi dispiacerebbe avere un sistema che non necessita di reinstallazione, anche se dopo 3 anni. ciao ciao
Siamo sugli stessi livelli.. Considera che su 2 GB di ram (dotazione del notebook su cui è installata), avere occupati appena dopo l’installazione appena 110-150 MB con Gnome avviato mi sembra un buon risultato (praticamente riesce a girare su un vecchissimo PC con soli 256 MB di ram).. Per avere un valore inferiore si dovrebbe usare un DE minimale.. 😉
beh confrontati con 1 gb circa della versione 64 bit di ubuntu sono veramente pochi questi 150 mb, se guardiamo la versione 32 bit comunque si parla di circa 500 mb senza programmi aperti se il progetto proseguirà potrà essere una valida alternativa per me grazie ciao
Appunto.. Siamo perfettamente daccordo.. 😉
Lo dicevo anche nella recensione.. Ci sono gli ingredienti per scombinare le carte, e parecchio anche, speriamo che il progetto vada avanti su questa strada..
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[…] mio amico è stato contagiato da LMDE, anzi onestamente sarebbe più giusto dire che l’ho contagiato […]
Io sono rimasto molto deluso dal sistema “rolling release”. Ho provato Sidux per quasi un anno e me ne sono pentito amaramente: all’inizio pensavo di aver trovato la soluzione definitiva e invece, è solo questione di tempo, prima o poi salta fuori un aggiornamento che crea grossi problemi e per risolverli ci davi perdere le giornate…
Ritengo perciò il rolling release non adatto assolutamente a chi usa il PC per lavoro (e non vuole sorprese), o a chi non ha abbastanza passione/tempo libero da dedicare per smanettare su Linux.
Opinione per molti versi condivisibile.. Sono infatti convinto che la scelta di un OS dipenda da molti fattori, tra i quali non va tralasciato quello che hai citato tu.. 😉
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